il Karkadè
Il Karkadè, la pianta, come si usa e un po' di storia
Il karkadè (Hibiscus sabdariffa) è una pianta della famiglia delle Malvaceae, è un arbusto perenne, con fusto alto fino a 3 metri, le foglie sono verdi con il margine leggermente dentato, i fiori hanno cinque petali riuniti in un calice rosso e carnoso mentre i frutti sono delle capsule.
La pianta è originaria dell’Africa tropicale, ed è poi stata introdotta in diverse regioni tropicali: India, Ceylon, Giava, Antille. Oggi viene prodotta soprattutto in Sudan, Senegal e Thailandia, in America tropicale e in India. Necessita di poca acqua e non molte cure, predilige le zone dal clima caldo, con estati piovose e inverni non troppo rigidi e asciutti.
E’ una pianta ricca di polifenoli ed il suo uso è utile in caso di mal di gola, ipertensione, tosse, raffreddore, problemi alle vie urinarie.
Usi
Dall'infusione dei soli petali secchi dei fiori di ibisco si ottiene una bevanda rinfrescante e dissetante, lievemente acidula, gradevolmente agrumata e dall'inconfondibile colore rosso intenso.
La bevanda così ottenuta contiene grazie all’infusione dei petali, acidi organici (acido malico, fitosteroli, antocianosidi, ibiscico, citrico e tartarico, acido ossalico, acido ascorbico), che conferiscono proprietà diuretiche e antisettiche delle vie urinarie, utili nelle infezioni come la cistite.
Ha inoltre una buona quantità di vitamina C dall’azione antiossidante, antinfluenzale e vitaminizzante oltre che una buona presenza di flavonoidi e antociani che oltre a regalarle il bel colore rosso intenso dei suoi pigmenti, rendono la tisana vasoprotettiva, utile in caso di fragilità capillare varici, emorroidi e couperose e cellulite.
La tisana di o con Il karkadè è un rimedio per l'ipertensione in quanto permette sia l’eliminazione delle tossine e le sostanze in accumulo attraverso la diuresi, che l’azione fluidificante del sangue la quale consente un miglior funzionamento dell’intero sistema cardiocircolatorio.
Inoltre essendo una malvacea, come la malva e l’altea, contiene le mucillagini che esercitano un’azione lenitiva e protettiva sui tessuti interni dell’organismo, indicata per tutti i tipi di infiammazioni delle mucose, come gengiviti, mal di gola, raffreddore e tosse.
Nonostante la presenza dei tannini rendono il karkadè una pianta astringente, le mucillagini, quando vengono a contatto con l’acqua, formano una massa gelatinosa che aiuta meccanicamente l’evacuazione svolgendo un’azione dolcemente lassativa.
Un po’ di storia
La parola karkadè deriva dal nome karkadeb con cui la pianta è chiamata nel dialetto Tacruri, in Etiopia. E’ conosciuto però anche con il nome di "tè rosso", tè rosso d'Abissinia, tè Nubiano, Acetosa Giamaicana.
Il karkadè è una bevanda molto diffusa nei paesi caldi, dove viene consumato sia caldo che freddo, perché molto rinfrescante e dissetante.
In Italia la bevanda è arrivata nel XVIII secolo grazie ai vari imperi coloniali occidentali dell'epoca.