Accesso al pannello di amministrazione dell'eshop >> (Questo messaggio lo vedi solo tu!)

Olii essenziali - come si estraggono

Esistono diverse modalità di estrazione degli olii essenziali, certe sono valide per un utilizzo anche alimentare certe sono utilizzabili per estrarre gli olii destinati solamente all’olfattoterapia.

La più pregiata estrazione è quella per Distillazione, la quale permette di ottenere olii essenziali naturali al 100% e utilizzabili anche per assunzione orale.

Di seguito una breve descrizione delle varie tipologie di estrazione :

Percolazione o idro-diffusione : questa tecnica consiste nel passaggio del vapore acqueo dall’alto verso il basso. È più rapida e regala sostanze aromatiche di qualità superiore ma appesantisce gli oli essenziali con sostanze non volatili. Si parla allora di “essenza di percolazione”.

Estrazione con CO2 supercritico : molto moderna e costosa, è una tecnica che consiste nel convogliare un flusso di CO2 a pressione elevata per far scoppiare le sacche contenenti l’essenza e produrre le sostanze aromatiche.

Enfleurage : l'enfleurage è solitamente riservato a fiori contenenti concentrazioni molto deboli di essenze (gelsomino, mimosa...). I fiori sono messi a contatto con grassi assorbenti che si saturano progressivamente nell’essenza. Gli unguenti così preparati sono utilizzati puri o diluiti in alcool. Si ottengono quindi degli estratti alcolici con le fragranze dei fiori denominati “assoluti”.

Estrazione con solvente : per estrarre le essenze si può ricorrere a solventi volatili (benzene). Si ottengono concrete di fiori e foglie che diventano assoluti tramite diluizione in alcool e poi “essenze concrete” previa evaporazione. Le concrete contengono in generale dal 2 al 3% di solventi residui. Sono essenze utilizzabili solo per l’olfattoterapia.

La Distillazione

 

Alla Distillazione, che riguarda il processo di estrazione utilizzato per la produzione degli olii essenziali che normalmente abbiamo in negozio, riserviamo un capitolo più completo e dettagliato.

La maggioranza degli oli essenziali è ottenuta tramite distillazione in corrente di vapore, senza disincrostante chimico e a pressione ridotta. Il processo consiste nel far passare del vapore acqueo in una cisterna riempita con piante aromatiche. Il vapore acqueo estrae l’essenza dalla pianta e con essa forma una miscela gassosa omogenea. Uscendo dalla cisterna a pressione controllata, il vapore acqueo arricchito di olio essenziale attraversa una serpentina e si condensa. Il liquido viene raccolto nel vaso dove l’olio essenziale presenta una densità inferiore a quella dell'acqua.

Ci sono delle particolari attenzioni da porre per ottenere una corretta distillazione e riguardano i vari processi e attrezzi da usare:

L'alambicco : deve essere in acciaio inossidabile, in quanto il rame e il ferro possono ossidarsi.

Pressione ridotta : la distillazione deve essere effettuata a pressione ridotta, tra 0,05 e 0,10 bar, poiché pressioni elevate possono provocare sovra-ossidazioni. Di conseguenza, il colore dell’olio essenziale di timo volgare in piena fioritura varia dal rosso chiaro al rosso scuro all’aumentare della pressione. La pirogenazione di legni con corteccia, successiva alla distillazione a pressione e temperatura elevate dà origine a oli essenziali contaminati con catrame cancerogeno.

Durata della distillazione : deve essere prolungata per consentire di raccogliere il “totum” delle molecole aromatiche, ovvero l’insieme delle frazioni dette di "testa", di "cuore" o di "coda". Ad esempio, tre quarti dell’olio essenziale di timo volgare sono estratti durante i primi trenta minuti ma occorre un’aggiunta dai sessanta agli ottanta minuti per estrarre la totalità dei fenoli. I distillatori sono pagati per ogni chilo di olio essenziale prodotto, per cui alcuni produttori distillano a pressione elevata e completano la distillazione una volta trascorsi i 25 o 30 minuti utili. Molto spesso gli oli essenziali così ottenuti sono successivamente “rettificati”, ovvero distillati nuovamente per purificarli dalle componenti indesiderate (punti di ebollizione più elevati) e per concentrare le componenti più volatili. Questa procedura tuttavia dà origine a oli essenziali decolorati con una fragranza meno sottile, proprietà diverse e maggiori effetti indesiderati. Ecco che quindi un olio essenziale di eucalipto rettificato può contenere fino all’80% di eucaliptolo ma sarà più irritante per i bronchi rispetto a un olio essenziale di eucalipto “completo” che ne contiene solo il 60%.

L'acqua : l’acqua utilizzata deve essere acqua di sorgente parzialmente o totalmente priva di calcare, per evitare di ricorrere a disincrostanti chimici.

Stoccaggio e conservazione : dopo la distillazione, gli oli essenziali devono essere filtrati, quindi immagazzinati in cisterne ermetiche inalterabili disposte in cantine al fresco. L’imbottigliamento deve essere effettuato unicamente in boccette di vetro opaco scuro o blu per assicurarne la conservazione al riparo da luce e ossigeno.

La Spremitura

 

Un altro processo di estrazione, ma riservato solamente agli agrumi, è la spremitura;

La spremitura consiste nella rottura meccanica delle “sacche” delle scorze fresche degli agrumi per raccogliere le essenze.

Il prodotto che ne deriva si chiama “essenza” e non “olio essenziale”.

Lampade ad Ultrasuoni - Come funzionano e a cosa servono?
Tisana o Infuso, l'eterno dilemma